Mal di denti, quando andare al Pronto soccorso odontoiatrico e come funziona- Corriere.it

2022-11-03 14:39:29 By : Mr. Eason Zhong

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In caso di urgenza ci si può rivolgere a un dipartimento di emergenza ospedaliero. Per valutazioni e trattamenti specialistici invece serve un reparto di Odontoiatria

Per le urgenze dentali (infezione acuta, sanguinamento, trauma, dolore che peggiora ) tutti i cittadini hanno il diritto di essere assistiti immediatamente ricorrendo al Pronto soccorso (Ps). Cosa diversa, invece, sono le cure programmate per le patologie odontoiatriche , che il Servizio sanitario nazionale (Ssn) garantisce solo a determinate categorie di soggetti , cioè i minori da 0 a 14 anni, chi ha malattie che possono aggravarsi a causa di problemi ai denti (pazienti con tumore in trattamento con chemio o radioterapia, in attesa di trapianto o già trapiantati, con stati di immunodeficienza gravi), chi è affetto da condizioni associate a complicanze odontoiatriche (come alcune malattie rare) ma solo in presenza di uno stato di indigenza, oltre a tutti coloro che versano in una situazione di povertà (i criteri di accesso sono stabiliti a livello regionale).

In ogni Pronto soccorso ospedaliero il personale sanitario provvede a tamponare subito l’emorragia alla bocca e a gestire il dolore dentale (somministrando una terapia farmacologica), dando sollievo al paziente. Ma per avere una valutazione e un trattamento specialistico è necessario rivolgersi a un Ps dentistico, di norma presente negli ospedali attrezzati di un reparto di Odontoiatria. Il servizio è attivo in orario di ambulatorio , al mattino (o fino al pomeriggio), dal lunedì al venerdì (a volte anche il sabato). In rari casi è disponibile h24, come all’Asst Spedali civili di Brescia e al policlinico Umberto I di Roma.

«Al di fuori della fascia oraria garantita dagli specialisti, il personale del Pronto soccorso generale può avvalersi dell’assistenza del chirurgo maxillofacciale se il problema non è esclusivamente di natura dentale e riguarda anche la mandibola o la mascella» spiega Edoardo Stellini , direttore della Clinica odontostomatologica del Policlinico universitario di Padova. «In certi casi sono i Ps generalisti a inviarci direttamente i pazienti che hanno bisogno di un intervento specialistico» dice Livio Cordone , responsabile del Pronto soccorso odontoiatrico dell’Asst Spedali civili.

«Una volta risolto il sintomo più urgente, il paziente che rientra tra i beneficiari delle prestazioni garantite dal Ssn viene preso in carico e messo in lista per i necessari trattamenti successivi, come otturazioni, protesi e riparazioni dentali, che possono richiedere il pagamento di un ticket — riprende Stellini —. Se, invece, il cittadino non rientra nel target di vulnerabilità per patologia o per disagio economico, dovrà rivolgersi al dentista privato e pagarsi in proprio le cure». Compresa la sostituzione dei denti dopo un trauma .

In quali casi si deve ricorrere al Ps?

«In presenza di una pulpite, cioè un dolore pulsante ai denti d’intensità sempre maggiore e generalmente determinato da una carie — risponde Andrea Sardella , a capo dell’Unità operativa complessa di Odontoiatria e stomatologia dell’Asst Santi Paolo e Carlo di Milano —. In caso di emorragia dopo un’estrazione dentale o un trauma, di una frattura ai denti, della rottura di una protesi o di un apparecchio ortodontico per evitarne l’ingestione spontanea, di un’infezione alle mucose, un ascesso dentale che provoca gonfiore alla guancia, o un ascesso alle gengive, di una lussazione della mandibola che può lasciare il paziente a bocca spalancata, oppure di ulcere diffuse e dolorose causate dal virus Herpes simplex, soprattutto nei bambini, che rendono difficile mangiare e bere».

Ultima raccomandazione: «Per evitare accessi impropri al Ps, quando non si sa se è il caso di andarci o meno, si invita il cittadino a consultare prima il medico di famiglia o il servizio di continuità assistenziale nei momenti in cui l’ambulatorio del medico è chiuso» conclude Sardella. Questo vale anche nel caso (importante) della diagnosi precoce di un tumore al cavo orale: «Se si notano alterazioni persistenti della mucosa della bocca, per esempio lesioni di colore rosso o bianco, bisogna farsi controllare senza indugio e se c’è un sospetto di tumore procedere con un esame istologico» sottolinea Stellini.

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